Mettiamola così: di sicuro non ci svegliamo al mattino chiedendoci se gli elefanti si chiamino o meno per nome, ma sapere che lo fanno… è straordinario! Quando l’ho letto, il mio pensiero immediato è stato: allora voglio capire anche cosa si dicono i cani… e i delfini, che pare facciano discorsi complessi!

Ma facciamo un passo indietro.

Un team di ricerca della Colorado State University ha condotto uno studio avente come oggetto la comprensione del linguaggio degli elefanti. Più precisamente, si intendeva comprendere se gli elefanti si chiamassero reciprocamente per nome… usando un suono univoco, tra tanti suoni, che identificasse proprio il loro nome.

I ricercatori hanno analizzato i richiami degli elefanti e hanno scoperto che effettivamente gli elefanti sembrano riconoscere quando vengono chiamati per nome e rispondono di conseguenza.
Sebbene non sia sofisticato come il linguaggio umano, questa scoperta suggerisce che gli elefanti possiedano capacità cognitive complesse simili a quelle che hanno portato all’evoluzione del linguaggio negli umani.

Ma come si è svolto questo esperimento?

  1. Registrazione dei richiami: Hanno registrato i richiami degli elefanti in diverse situazioni sociali, compresi quelli diretti a specifici individui.
  2. Analisi dei richiami: Hanno analizzato i richiami degli elefanti per cercare modelli e differenze individuali, utilizzando software di apprendimento automatico e analisi audio.
  3. Riproduzione dei richiami: Hanno riprodotto i richiami registrati a diversi elefanti, alcuni dei quali erano i destinatari originali dei richiami, mentre altri no.
  4. Osservazione delle reazioni: Hanno osservato attentamente come gli elefanti reagivano ai richiami. Quando gli elefanti sentivano un richiamo diretto a loro, si avvicinavano all’altoparlante più velocemente ed emettevano più vocalizzazioni rispetto a quando sentivano richiami diretti ad altri elefanti.

Questo suggerisce che gli elefanti siano in grado di distinguere tra richiami diretti a loro e richiami diretti ad altri individui, anche quando provengono da un altoparlante e non dal loro contesto sociale abituale. Tutto questo supporta l’idea che gli elefanti possano effettivamente riconoscere i nomi.

La scoperta ha profonde implicazioni per la comprensione dell’evoluzione del linguaggio, della cognizione animale e non solo…
L’evoluzione del linguaggio umano è un processo complesso e misterioso.
Studiare la comunicazione animale, specialmente in specie con capacità cognitive avanzate come gli elefanti, può fornire indizi cruciali sui precursori del linguaggio e sulle pressioni evolutive che hanno portato alla sua comparsa.
Questa scoperta apre nuove importanti strade per la ricerca futura. Sarà fondamentale approfondire come gli elefanti imparino e utilizzano questi “nomi”, se esistono dialetti regionali e come queste abilità si sviluppano nel corso della vita di un elefante.

Questo mette anche in discussione l’idea che il linguaggio umano sia un fenomeno unico e isolato e suggerisce che capacità simili potrebbero essere più diffuse nel regno animale di quanto si pensasse in precedenza.

Ma quali tecnologie hanno reso possibile comprendere meglio la comunicazione degli elefanti e le somiglianze con il linguaggio umano?
Oltre a Registratori audio digitali che consentono registrazioni di alta qualità, catturando le sottili variazioni di frequenza e durata e i Software di analisi audio che permettono di visualizzare e analizzare i suoni registrati, come spettrogrammi che mostrano la frequenza del suono nel tempo, identificando schemi e differenze nei richiami… hanno svolto un ruolo fondamentale gli algoritmi di apprendimento automatico che consentono di analizzare grandi quantità di dati audio e identificare modelli complessi.

Nel caso degli elefanti, gli algoritmi di apprendimento automatico possono essere “addestrati” a riconoscere i richiami diretti a specifici individui, imparando dai dati di addestramento e migliorando la loro accuratezza nel tempo.

Quando pensiamo all’intelligenza artificiale, pensiamo agli LLM e alla Generative AI e, per estensione, a strumenti come Gemini o Chat GPT o AIDeskPro… ma gli LLM sono soltanto una classe specifica di modelli di apprendimento automatico, addestrati su enormi quantità di dati di testo.
In realtà gli algoritmi di apprendimento automatico sono il cuore di molte applicazioni di IA, inclusi gli algoritmi utilizzati per analizzare i richiami degli elefanti.

Dove arriveremo? Cosa comprenderemo negli anni a venire grazie all’IA? Arduo rispondere… ma attendo fiduciosa di poter dialogare con il mio cane, con un delfino o di capire il canto delle balene…